La società attuale di cui facciamo parte è il risultato di decisioni prese ai suoi vertici su come devono vivere gli esseri umani e su quali politiche amministrative, economiche e sociali devono essere adottate.
La caratteristica principale dell’Universo è di essere in continua espansione. Ogni cosa in esso contenuta tende ad espandersi. Questa spinta ad espandere è anche dentro di noi. Il nostro non è un Universo che si accontenta. Ognuno desidera crescere in un modo o nell’altro, c’è chi vuole aumentare la massa muscolare del proprio corpo, chi vuole aumentare le sue relazioni sociali, i suoi guadagni, il suo potere, il suo cibo, i suoi possedimenti, la sua conoscenza, la sua bellezza, la sua forza fisica, la durata della vita del suo corpo, ecc. Le eccezioni sono la rinuncia all’espansione dopo vari fallimenti, ritirandosi con rassegnazione, o dopo il raggiungimento di mete che trascendono il comune continuum dell’esistenza materiale.
Un chiaro esempio del risultato dell’impulso ad espandersi sono le multinazionali. La struttura di una multinazionale non è una cosa negativa in sé. Di solito le multinazionali sono viste come il demonio, come il male, ma lo sono solo quando il loro scopo è quello del profitto indiscriminato.
Se ci fosse una multinazionale che procurasse dell’ottima frutta, colta matura dagli alberi di frutteti locali a breve raggio di distribuzione e a buon prezzo, che beneficiasse tutta la linea produttiva e il consumatore finale, sarebbe da elogiare, ma sto correndo con la fantasia.
Purtroppo la quasi totalità di esse mira ad espandere il proprio business per il profitto indiscriminato letteralmente fregandosene degli esseri che vivono sul pianeta.
L’industria chimica, industriale, agricola, alimentare e farmaceutica, è un esempio di questo. Una multinazionale non può smettere di espandersi, dal produrre sempre di più, deve presentare conti in attivo, grafici in ascesa e aumentati profitti ai suoi azionisti. Non c’è nulla di sbagliato nell’aumentare la produzione quando si tratta di prodotti che sono utili e benefici, se tale produzione avviene nel rispetto dei diritti umani e degli altri esseri viventi, ma è criminale quando i prodotti sono veleni.
I prodotti chimici tossici fanno ormai parte di quasi ogni oggetto di uso comune, sia come componenti che come sottoprodotti o materiali di scarto derivati dai processi di lavorazione.
Siamo attualmente esposti a migliaia di composti tossici, sotto forma di prodotti chimici inorganici e metalli tossici. Queste sostanze sono ovunque: nell’aria che respiriamo, i cibi che mangiamo, l’acqua che beviamo e con cui ci facciamo il bagno e la doccia, come pure nei farmaci, vaccini, prodotti per pulizia, vernici, solventi, colle, erbicidi, pesticidi e fertilizzanti e altro.
A causa di questa esposizione costante, il nostro corpo è diventato un sito di stoccaggio per centinaia di questi metalli tossici e sostanze chimiche. Studi fatti nel corso degli anni, come pure rapporti di autopsie, indicano che abbiamo tra 400 e 800 diversi metalli tossici e residui chimici immagazzinati nel nostro corpo. Si accumulano nelle nostre cellule di grasso, nei nostri organi importanti come il fegato, i reni e il cervello, nelle nostre ghiandole come la tiroide e le surrenali, e tutto il nostro sistema nervoso centrale.
Ci sono 34.000 pesticidi ed erbicidi registrati, oltre a 650.000 altri prodotti chimici, più altri non classificati. Ogni anno 10.000 sostanze chimiche vengono sintetizzati da parte dell’industria e aggiunti ai più di 1 milione già esistenti.
Le tossine ambientali sono tossine chimiche che entrano nel nostro corpo attraverso l’aria, acqua, cibo o il contatto diretto con la pelle. Praticamente ognuno di noi è ormai in uno stato di sovraccarico tossico da tossine ambientali. Piccole esposizioni tossiche giornaliere (da fonti comuni quali cereali per la colazione, conservanti, insaporitori, dadi per minestre, dentifrici, shampoo, saponi, profumi, deodoranti, tinture per capelli, giornali, riviste, gas di scarico, tappeti, materassi nuovi, lavaggio a secco, pitture e intonaci per imbiancare, senza contare farmaci e vaccini), superano sempre più la soglia della capacità di disintossicarsi del nostro corpo, e persino la inabilitano. Questo fa sì che queste sostanze chimiche si accumulano a livelli dannosi.
La maggior parte delle persone fa pochi sforzi per evitare le tossine per la credenza consolidata che le autorità stabiliscono i livelli di assorbimento di tossine nei limiti di sicurezza. Le autorità non agiscono sempre a beneficio dei cittadini. Per fare un esempio, è successo che un comune si ritrovasse con l’acqua inquinata e quindi non più potabile a causa della quantità di inquinanti in essa contenuti che aveva superato la soglia di sicurezza, e non avendo il denaro o la voglia di attuare progetti di risanamento del suo patrimonio idrico, la rese nuovamente “potabile” alzando la soglia di “sicurezza” con una delibera che stabiliva come sicuri valori più elevati di inquinanti mentre prima non lo erano affatto.
Se non operiamo scelte deliberate per evitare o minimizzare le esposizioni tossiche, continueremo a mangiare cibi con traccia di tossine, l’acqua potabile con traccia di tossine, utilizzando prodotti personali con traccia di tossine e respireremo aria sempre più tossica. Entro la fine di ogni giornata, queste sostanze tossiche spesso raggiungono un totale cumulativo sostanziale. Gli scienziati delle organizzazioni governative stesse dei vari paesi, hanno rilevato che il totale dei residui tossici a cui siamo esposti ogni giorno può superare il 500 per cento della dose giornaliera massima considerata non nociva, anche se ogni singola esposizione è dentro i limiti di “sicurezza”!
La maggior parte dei pesticidi, erbicidi e fungicidi si accumulano nei tessuti grassi e tendono a depositarsi nelle ossa. Il fluoruro si accumula nella tiroide, nel cervello e nelle ossa. Una volta che si sono accumulati in quelle aree, possono restare per decenni o addirittura per tutta la vita. Diversi studi hanno dimostrato che la persona media, non importa se quella persona viva nelle regioni artiche, ha residui chimici nel grasso contenuto nei tessuti, incluso il tessuto mammario.
L’eccesso di grasso localizzato è uno dei modi con cui il corpo isola le tossine inglobandole per impedire che possano entrare nel flusso sanguigno avvelenando il sangue.
L’accumulo di queste sostanze chimiche tossiche e di metalli pesanti nel nostro corpo rende difficile, quando non impossibile, assimilare e utilizzare minerali essenziali come ferro, calcio e magnesio. Questo causa disfunzioni enzimatiche, carenze nutrizionali, squilibri ormonali, disturbi neurologici, danni biochimici al cervello, e può anche portare a disturbi del sistema immunitario, cancro e altre malattie croniche debilitanti.
Al fine di ridurre il carico di tossine nel corpo, possiamo consapevolmente tentare di minimizzarne l’assunzione tramite le scelte che facciamo nel mangiare e nel bere, ed evitando di esporci direttamente a sostanze chimiche dove possibile.
Le tossine per essere nocive devono riuscire ad entrare nel corpo. Lo fanno attraverso quattro vie:
- attraverso i polmoni respirando aria tossica
- principalmente dagli alimenti tramite assorbimento dal tratto gastrointestinale
- attraverso la pelle per contatto diretto
- tramite vasi sanguigni della placenta – un trasferimento dalla madre al suo bambino.
Nessuna meraviglia che la nostra popolazione stia diventando sempre più malata, queste sostanze sono dappertutto.
Ci sono dei protocolli specifici per liberare il corpo da vecchi depositi di tossine e metalli pesanti nei tessuti.
Tuttavia per evitare che tali depositi diventino sempre più consistenti, è necessario mantenere attivi i meccanismi di disintossicazione del corpo.
A volte mi dicono che promuovo un sistema che mantiene le persone in uno stato di perenne disintossicazione, come pure di proporre programmi di disintossicazione invece di suggerire passeggiate all’aria aperta. I programmi comunque non sono in sostituzione, ma in aggiunta. E’ senz’altro un buona idea fare delle passeggiate fuori città, ed esercizio fisico, ma se anche l’ambiente dell’Artide è inquinato, anche la campagna della nostra una volta bell’Italia non lo è da meno, specialmente quando passano trattori che spargono sostanze chimiche nei campi, e dobbiamo quindi usare anche mezzi supplementari oltre ad un’alimentazione adeguata.
Il Sistema di Guarigione della Dieta Senza Muco, tramite una dieta e uno stile di vita adeguato ci permette di far fronte al continuo avvelenamento a cui siamo sottoposti in questa era, in attesa che sempre più persone acquisiscano conoscenza e non accettino che gente senza scrupoli speculi sulla nostra salute inquinando il nostro pianeta.